La privatizzazione delle università, in fondo, potrebbe anche rivelarsi positiva. Certo, tutto dipende da chi compone la cordata per l’acquisto degli atenei italiani.
Io stavo pensando al gruppo Mediaset che, in fondo, di innovazione ne ha portata, nel nostro paese. Credo che Mediaset potrebbe aiutare la massima istituzione culturale italiana ad adeguarsi alla società dello spettacolo in cui viviamo. Basta con lezioni frontali tenute da illustri professori. Basta tomi da imparare a menadito. Gli studenti hanno bisogno di una didattica che parli il loro linguaggio e di lezioni pratiche che li preparino al mondo del lavoro. Nessuno meglio di Mediaset potrebbe dunque rinnovare la programmazione didattica: telefilm tematici che mostrino teoria e metodi delle differenti professioni (Italia1 ha già i diritti dei medical drama per coprire l’intero anno accademico delle matricole di medicina) e, al posto di stage formativi, la partecipazione ad un reality show.
Le aule diventano sale di proiezione. Gli studenti spettatori e poi performer. Sarà sufficiente attrezzare i dipartimenti con buoni studi di registrazione. E poi l’università potrà finalmente entrare nell’era delle culture visuali.
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