In queste ere digitali che si susseguono con la rapidità di un velociraptor, i formati di punta fanno altrettanto. Nella mia personale datazione, che considera l’ingresso dei formati nel mondo mainstream, l’anno dei video è il 2013, quando anche Instagram ne ha permesso la condivisione, l’anno del contenuto effimero è stato il 2016, quello in cui Snapchat ha avuto il suo picco (Vedi Osservatorio Social Media) e il 2019 quello del boom del vocale.
Audio batte video (201)9 a (201)3
Dall’abuso della messaggistica vocale, all’ascesa degli smart speaker come gadget tecnologico più ambito (o forse solo più regalato) del Natale 2018, fino al ritorno in auge dei podcast; il 2018 vede un aumento dell’attenzione verso i contenuti audio, contro ogni più rosea previsioni dei cultori della TV in 3D.
A volte infatti l’evoluzionismo tecnologico è sorprendente: anche se la tecnologia aumenta il suo potenziale, a vincere sono spesso i media più semplici che rispondono a bisogni reali delle persone. In questo caso dei loro occhi: un po’ di riposo.
Così le persone cominciano a parlare nel cellulare invece di scrivere e ad ascoltare invece di leggere.
Di quale squadra sei?
Come tutte le tendenze, ovviamente poi bisogna schierarsi. Come non esiste fan di Game Of Thrones che non abbia scelto tra #TeamLannister e #TeamTargaryen, così non esiste navigatore dell’internet che non abbia una preferenza tra podcast e messaggi vocali.
Io voto per i primi, ovviamente. Di messaggi vocali ne avrò ascoltati 2 in tutto nella vita, e solo perché me li ha mandati un podcaster, che non ascoltarli sembrava brutto. E comunque a mia discolpa, erano su Telegram.
Ora: visto che chi è del #TeamMessaggioVocale non solo li ascolta ma anche li registra, mi sembrava giusto fare lo stesso. E quindi ecco che è nato un podcast con la mia voce, tutto grazie al fatto che son riuscita a farmi assumere in una delle mie aziende preferite da sempre (anche in tempi non sospetti).
Spottone promozionale
Oltre che al #TeamPodcast appartengo anche al team #LessTalkMoreAction (un passato da organizzatrice di Startup Weekend insegna), quindi se parlo di solito è per una giusta causa, o meglio: l’unica per cui per me sia mai valsa la pena aprire un blog o comprare un filtro anti-pop. Indovinate? L’innovazione.
Ed ecco allora che vi presento Satisplay, il podcast sul mondo del fintech e dell’innovazione raccontato dell’azienda che sta rivoluzionando il mobile payment in Italia.
Ascolta “#01 – Come guadagna Satispay?” su Spreaker.
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