Son passate tre settimane da quando sono atterrata su un suolo a stelle e strisce. In questi weeks ho cercato di integrarmi, di apprendere gli usi e costumi locali. Naturalmente, non essendo riuscita a farlo in 27 anni italiani, non potevo certo pretendere di dare qui il mio meglio. Cosi’ ho dato il mio peggio. Forte di tutti gli stereotipi sulla youth culture americana appresi in quei 27 anni in cui, invece di tentare un’integrazione nella cultura natia, m’aggrappavo ai drama dei college d’oltreoceano.
Risultato? Un po’ come un orientale in visita a Firenze. Passo il tempo a fotografare le facciate delle sorority. Che, a dire il vero, con l’architettura fiorentina hanno in comune più di quanto si potrebbe ipotizzare (naturalmente detto da una che ha la stessa conoscenza dell’architettura fiorentina di un orientale medio).
Cosi’ proprio come un orientale che chiede la pasta bolognese o un americano il coffe “grande”, tento di interagire con i primi indigeni incontrati dimostrando la mia fascinazione per le ragazze pon pon e le confraternite.
PESSIMA MOSSA.
Reagiscono come se a un italiano si dicesse: “che bella la tua cultura, fatta di P2 e politiche vallette”.
Infatti qui le confraternite sono descritte dai maggiori di 25 anni come associazioni criminali contro il diritto alla studio.
Per non parlare delle pop pon girls: semiprostitute vendute al mercato dello sport . E, si intenda, il prefisso semi deriva dal fatto che, nonostante i miliardi (billioni? triliardi? non so, ho chiesto quanto guadagnano i giocatori professionisti, ma non sono in grado di tradurlo ne’ in cifre ne’ in lettere) che girano nel mondo dello sport professionale, le ragazze sculettanti, pomponanti e tifanti non vengono pagate un frakkissimo buck.
Nativi: “Naturalmente tutt’altra cosa se si parla di cheerleader.”
Io: “Ah, si? E non sono la stessa cosa?”
ALTRA PESSIMA MOSSA.
Le cheerleaders sono abili ginnaste dedite all’arte competitiva dell’agonismo sportivo.
Ora: se qualcuno aveva capito la differenza guardando i college drama me lo dica, cosi’ evito di rivedermeli tutti per cercare il punto in cui lo spiegano.
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