sarà che sto crescendo, ma le storie che durano una sola notte non mi interessano più. cinematograficamente parlando, s’intende.
non si tratta di fedeltà, ma di passione: non riesco più a farmi coinvolgere dai lungometraggi.
in un’ora e mezza ho appena il tempo di entrare in empatia coi personaggi, identificarmi con uno di essi, invaghirmi di un altro, decidere chi odiare e… fine. sono già morti, sposati o defenestrati.
per questo sono passata alla serialità. una forma cinematografica che almeno quelle 12 puntate da mezz’ora, nel peggiore dei casi, te le garantisce.
se il caso è dei migliori invece la relazione si protrae per anni. ancora ricordo con nostalgia la mia amicizia parasociale con Carrie Bradshaw, la formazione adolscenziale esperita attraverso Rory Gilmore, nonchè la travagliata storia d’amore vicariamente vissuta con Pacey Witter.
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