::ItaSa:: è una community di fansubbing da cui è emersa una idiocultura di fandom [Scaglioni 2006]. I membri di ::ItaSa:: formano infatti un’estesa comunità interpretativa e di pratica [Baym 2000] le cui attività e relazioni sociali si realizzano sia on-line sia off-line. Infatti ::ItaSa:: è nato come portale ma ha dato origine anche a relazioni sociali che si sviluppano in altri ambienti on-line (blog, YouTube, …) e nell’interazione faccia-a-faccia attraverso incontri più o meno formali. In secondo luogo gli argomenti discussi all’interno del forum (che contiene quasi 30.000 topic divisi in 32 sezioni e 800.000 post) non sono esclusivamente le serie televisive, ma riguardano anche altri consumi culturali (cinema, televisione, musica, videogiochi, libri) fino a toccare argomenti d’attualità, tecnici o personali. Inoltre tra i membri esiste una struttura di ruoli formalizzata che caratterizza ciascun individuo in relazione al contributo che apporta alla comunità. Tra di essi dunque è possibile distinguere, seguendo la terminologia di Abercrombie e Longhurst [Abercrombie 1998] semplici fan che utilizzano il forum per condividere la passione, i cultist che mettono a disposizione la propria competenza critica, e gli enthusiast che creano testi terziari (sottotitoli, fanart, …) o svolgono attività pratiche (gestione tecnica o amministrazione del sito) utili al mantenimento della comunità. Infine le attività produttive realizzate dai membri di ::ItaSa:: si posizionano in un continuum tra la resistenza (attraverso la creazione di sottotitoli per la visione di contenuti non distribuiti legalmente in Italia) e la cooptazione da parte dell’industria mediale (attraverso la creazione di una trasmissione televisiva per la televisione mobile La3Tv[1]).
Credo che ::ItaSa:: sia una comunità adatta per indagare le pratiche di consumo e socializzazione dei fan italiani, che rappresentano uno dei possibili idealtipi di spettatore italiano [Scaglioni 2006]. Pur senza intenti di generalizzazione, credo che la descrizione critica delle esperienze mediali che si snodano a partire dalla comunità di ::ItaSa:: mi potrà consentire di disegnare una mappa dei percorsi mediali di una porzione di spettatori italiani particolarmente appassionati, esigenti e proattivi. Inoltre vorrei dimostrare come la condivisione della propria passione mediale all’interno di un comunità di pratica abbia un ruolo rilevante nella costruzione dell’identità del fan.
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