Definizioni di genere e indeterminatezze terminologiche nel decennio soglia 00s.
Essere negli anni zero solleva questioni terminologiche. Questione terminologica numero uno: non esiste sostantivo adeguato per riferirsi al primo decennio di ogni secolo. “Anni Zero” non è definizione riconosciuta sui sussidiari. Se si vuole passare alla storia è consigliato non fare nulla negli anni zero ed attendere l’alba del primo gennaio degli Anni Dieci. Sarà più probabile che, in tal modo, l’insegnante di quinta liceo ricordi il contributo da voi apportato alla storia dell’umanità.
Questione terminologica numero due: la mancanza di una definizione comporta una difficoltà di connotazione. Se non c’è una parola per chiamarLi com’è possibile definirLi?
-Definire chi?
-Gli anni zero.
-Cosa?
Appunto.
Saranno per questo riferiti nel testo che segue come gli 00s. Simbologia che rende plurale una cifra cardinale per riferirsi all’interno decennio che essa introduce. I 60s sono stati gli anni dei FigliDeiFiori. I 70s gli AnniDiPiombo. Gli 80s gli anni dei Paninari. I 90s gli anni del della MTVGeneration. Elenco dimostrante come una simbologia alfanumerica consenta di connotare ed etichettare le culture e le generazioni.
Il simbolo “00s” ha tuttavia una valenza ulteriore: l’iconismo del doppio zero, se nella sua traduzione verbale riporta alla mente farine di grano e ricette di torte di mele, la sua rappresentazione visiva s’avvicina al carattere dell’infinito [∞]. Nella simbologia matematica ∞ e 0 comunicano indeterminatezza e ambiguità: non tanto forse nei teoremi formali che a qualunque dubbio sembrano dare razionale risposta, ma di certo agli occhi dell’umano qualunque che si appresta a interiorizzare i trattamenti dei casi particolare. ∞ e 0 sono sempre casi particolare, non trattabili come le altre cifre. Il simbolo “00s” dunque pare connotare un decennio come ambiguo e particolare, in cui etichette e definizioni paiono di difficile applicazione. Nel caso presente, in cui lo zero non è solo doppio (soglia secolare) ma triplo (soglia millenaria) all’indeterminatezza del varco [00s] si somma l’infinita indeterminatezza del trapasso [000s].
Ora che di questo decennio di iper-indeterminatezza abbiamo vissuto una buona parte, la tentazione dell’etichetta è tanto forte da attecchire nonostante la sua connaturata refrattarietà alla definizione terminologica. In particolare nella definizione dell’Identità dell’umano e della Generazione che in questo decennio ha vissuto. Come erede dell’MTVGeneration viene [qui] proposta l’@Generation. @: simbolo che, nell’ibridazione delle vocali del soggetto singolare (l’a femminile e l’o maschile) rappresenta, fin dai 90s, il rifiuto delle categorie di genere. Negli 00s, in cui la comunicazione mediata dal computer (CMC) diventa di massa, l’@ acquisisce tuttavia valenza ulteriore, rimandando ad una socialità filtrata da chat, e-mail, myspace, instant messaging, canali youtube e twitteraggi. @, dunque, come simbolo integrato/infiltrato nell’identità virtuale di un mail-address che ci distingue, ci presenta, ci invoca, ci fa destinatari di comunicazione. @ come simbolo di identità non categorizzabili, ambivalenti: lei&lui, reale&virtuale, identità&profilo, naturale&artificiale. Gli indizi di una tendenza verso l’ambiguazione dell’identità si trovano sui monitor – dove si shifta tra Male/Famale con la facilità dell’aggiornamento di un Profilo – ma anche sulle strade. Sotto i portici così come sulle passerelle la pratica dello (s)mascheramento sessuale si declina in ibridi costumi fashion e/o giovanilistici. Si veda il modello efebico rappresentato in sfilate & concerti e, per emulazione reciproca, ri-presentato sui tram metropolitani. Ma in particolare il fenomeno Emo rappresentato sui palchi da identità sessuali indisambiguabile alla Tokio Hotel. Gli inseguitori di questa tendenza usano l’indisambiguità per definirsi e, con occhi truccati, capelli cortissimi e frange lunghissime, jeans skinny e corpi superrskinny, annullano la caratterizzazione del proprio sesso (le curve dei corpi femminili), fanno proprie quelle del genere opposto (il trucco esibito dei volti maschili) o le sovrappongono. L’indisambiguità usata dunque per dichiarare il proprio Essere mutante, ambi-genere, anti-genere, @genere. Essere uno e/o una, un@, e far parte, fortemente parte, dell’ @generation.
Lascia un commento