Sto leggendo un libro composto da due volumi. Uno si intitola “AGILE MARKETING: Fai felici i tuoi clienti in metà tempo, con risorse limitate, con team più allineati e motivati“, l’altro Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita. Ora che Paolo Errico legge ‘sta cosa probabile che mi faccia causa per associazione illecita. Invece non so bene cosa possa pensare Marie Kondo, ma secondo lei è contenta.
Non ho tempo. Non ho spazio.
Comunque. Perché paragono i due libri? Perché parlano dello stesso tema, anche se applicato a diverse dimensioni: uno al tempo, l’altro allo spazio. Ovvero convincono il lettore che l’idea di non aver mai tempo e di non aver mai spazio è una cazzata pazzesca, anzi, un’auto-giustificazione pazzesca.
Sicuramente la mia è una semplificazione piuttosto spiccia. Però il succo (o almeno la mia interpretazione) è questa. Quando crediamo di non avere abbastanza tempo e spazio in realtà non semplicemente non abbiamo il metodo giusto per gestirli.
Anche perché nella società dell’iperconsumismo che coincide con l’età dell’informazione, esistono opportunità infinite di fare e di possedere. Quindi è ovvio che non ci sarà mai tempo e spazio per l’infinito. E quindi? E quindi bisogna trovare un metodo per definire le priorità di azione e di possesso. Alla fine è solo questo il trucco per uscire dall’ufficio alle 18 e di avere una casa in ordine.
Priorità di lettura
Per tutto il resto vi rimando ai testi, scritti (e letti) sapientemente dagli autori. O interpreti. Eh sì. Perché Errico l’ho letto su carta, che dovevo prendere appunti e annotarmi idee, mente la Kondo, che tanto dovevo giusto capire il senso, me la sono ascoltata camminando in audiobook su Storytel.
Anche questa è stata una scelta di priorità di tempo e di spazio.
Quindi, alla fine, ve lo dico: per me è prioritario capire come gestire il mio tempo professionale grazie all’Agile marketing rispetto a capire come ordinare casa (anche perché con 3 traslochi in 2 anni l’arte di buttare la potrei insegnare, alla Kondo). All’Agile Marketing ho quindi dedicato un posto speciale nella libreria del salotto, mentre alla Kondo solo qualche mega di streaming a basso costo.
All’Agile Marketing ho dedicato tutta l’attenzione della lettura, mentre alla Kondo solo un quarto dell’attenzione mentre attraversavo Torino.
Perché poi, la terza dimensione di questa società dell’informazione iperconsumistica, è l’attenzione. Che se ci sembra che non sia mai abbastanza nemmeno questa, forse varrebbe la pena scriverci il terzo capitolo della saga, sul metodo per gestirla.
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