Quali canali seguire su Telegram

 

Tralasciamo i vari Verdegram, Gossipgram e Ricettogram e andiamo diritti al punto.
O meglio al target: quello degli early adopter alla ricerca delle news e tendenze nell’ambito digitale.

Ecco i canali Telegram che seguo e che vi consiglio se siete alla ricerca di informazioni sui social e sull’innovazione.

Juliusdesign: news dal mondo dei social, a cominciare da Telegram, con il podcast #SocialNews ogni sabato mattina. Per cominciare bene il weekend.

Sapevatelo: varrebbe la pena già solo per il nome. Ma non fermiamoci all’apparenza, perché oltre a quella c’è la sostanza: gli articoli di Simone Cosimi, giornalista di Wired, GQ e La Repubblica.

Dellimellow: le Vlogcast News del mio YouTuber preferito. Geek culture (cinema, fumetti, un po’ di politica e attualità) senza peli sulla lingua, in stile YouTube anche su Telegram, ma in modalità preview per pochi eletti.

Vendere con Linkedin: dall’informale di YouTube al professionale di LinkedIn, ecco il canale di backstage del podcast Vendere con LinkedIn con approfondimenti e anticipazioni.

Licordari dice cose: si chiude da dove avevamo cominciato, ovvero il mondo social. Segnalazioni di libri e snack di informazione da approfondire altrove.

Ora che ho finito di dire le cose che vi interessano, vi dico le cose che interessano a me, in particolare di Telegram. Due sono le funzionalità per il quale lo preferisco rispetto ad altre app di messaggistica:

  • l’invio di contenuti multimediali anche di grandi dimensioni (foto, video, file audio, …);
  • i canali, ça va sans dire: la massmedialità integrata nella messaggistica istantanea.

Nei canali la comunicazione è monodirezionale e può raggiungere un numero illimitato di utenti iscritti. Le uniche forme di interattività prevista sono quella da “telecomando” (il canale può essere acceso, spento o silenziato) e quella da “newsletter” (perché posso condividere il contenuto con altri contatti). Proprio come la newsletter si rivolgono ad un pubblico di nicchia, ma essendo fruiti all’interno di un’app di messaggistica creano un maggiore senso di intimità (Vedi: I canali Telegram e l’intimità con le nicchie) e in alcuni casi di esclusiva. La maggior parte dei canali suggeriti sopra puntano proprio su questo: la possibilità di condividere  in anteprima quello che sarà elaborato, editato e filtrato per poi essere pubblicato sui media generalisti (quali ormai sono diventati Facebook e YouTube). L’importante, aggiungo io, è creare contenuti pensando alla specificità del canale: multimedialità (mi piace molto la modalità simil podcast della condivisione dei file audio usata da Julius per le #SocialNews ad esempio) e rapidità. Perché se devo leggere mezza pagina d’articolo a quel punto va benissimo il vecchio e caro blog post.

Per una selezione più ampia di canali, ecco il portale Telegramitalia, con anche sistema di votazioni.

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