il sindaco di camera mia

oggi ho guardato la Tv. siccome sono il sindaco di camera mia, ho emesso un’ordinanza che favorisce “il guardare la Tv”. purchè vi sia una distanza critica. ovvero, circa 1 metro e mezzo sopra il cielo.
siccome sono il sindaco di camera mia, ho anche aperto un dibattito nella pubblica piazza, ovvero quell’1metreoemezzo sopra le piastrelle davanti al divano.
il dibattito è stato intenso.
io ho proposto come tema del dibattito lo scoop di Report di ieri, rimbombato nei canali informativi italiani e contestualizzato all’interno del macro supernotiziabile scandalossissimo tema etichettabile con il tag
#gentepotentechehacaseacquisiteconsoldinonpropri.
il mio koala di peluche era poco interessato al tema. sosteneva che a lui, un cittadino di casa mia il cui diritto di voto non è riconosciuto dallo Stato Italiano, veniva un po’ da piangere. il mio koala di peluches piange quando al TgLa7 dicono che il 25% degli italiani non va a votare perchè non è interessato/è schifato dalla politica. il mio koala, se avesse il diritto al voto, lo eserciterebbe. siccome non lo ha, esercita i propri condizionali (o, variabilmente, la propria condizionale), mentre gli altri, che ce l’hanno esercitano i propri bicipiti,
in un gioco a braccio di ferro,
a chi rimbomba di più la stessa notizia,
senza pensare che quel 25% di italiani,
potrebbe andare a votare per loro,
se solo,
invece dei condizionali,
dei bicipiti,
della notiziabilità,
esercitassero
la capacità
di comunicare
con quell’1/4
di noi.

[Poi, ci son altri, che ci hanno raccontato tutto da tempo, molto meglio del TgLa7 e di Report. Per un approfondimento sul concetto di “sindaco di camera mia” si veda: Aldo Nove (1996) Woobinda e altre storie senza lieto fine, Castelvecchi. Un libro importante. Che ha cambiato la vita del mio koala.]
9788876150715

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