Dove generazioni televisive e culture digitali collidono

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Convegno: “Media + Generations. Identità generazionali e processi di mediatizzazione.” 11-12 Settembre 2009, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

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Abstract
Nella networked society è presente una tensione tra la Rete e l’Io e un crescente bisogno di identità collettive in cui riconoscersi [Castells 2000]. Se, da un lato, è evidente la tendenza ad aggregarsi attorno ad identità primarie, che spesso danno luogo a fenomeni di fondamentalismo e xenofobia, dall’altro emergono collettività ad identità debole la cui appartenenza è definita rispetto alla condivisione di consumi mediali e tecnologie. Ne sono un esempio sia le generazionali mediali, sia le culture di fan che esprimono il proprio bisogno di appartenenza dando vita a comunità di pratica. In entrambi i casi si tratta di costrutti complessi che emergono dall’interazione tra disponibilità tecnologiche, offerte culturali ed esigenze sociali in un particolare contesto locale.
L’approccio generazionale allo studio dei pubblici televisivi ha consentito di definire tre profili narrativi corrispondenti a differenti fasi della storia italiana [Aroldi 2003]. Attualmente stiamo vivendo un’ulteriore evoluzione che ha portato alla nascita di un sistema multitelevisivo [Scaglioni 2007]. Dall’interazione degli spettatori all’interno di tale ambiente emergono i pubblici connessi [boyd 2008]: spazi sociali in cui è possibile assistere a fenomeni di negoziazione identitaria tra differenti generazioni digitali.
Durante un’indagine etnografica sul fandom telefilmico nei pubblici connessi ho individuato tre culture digitali a cui è possibile associare i profili narrativi identificati nelle generazioni televisive. È romanzesca la subcultura trekker, che eredita lo spirito comunitario hacker e vede nella tecnologia uno strumento di miglioramento sociale. I geek, formatisi durante la diffusione del Web, hanno invece un profilo artificiale che apprezza la serialità complessa di produzioni come Lost. Infine il multifandom telefilmico, diffuso nei social media e composto principalmente da membri della Generazione Y e dagli attuali adolescenti, ha un carattere simulatorio. La pubblicazione di fanart, fanvid e fansub è infatti una messa in scena creativa da cui emergono comunità di pratica. Dopo aver ipotizzato tale discontinuità nella storia della Rete ho condotto interviste biografiche con i fan verificando strategie di differenziazione (più spesso in relazione alla cultura trekker) e di identificazione (rispetto all’identità geek) da parte dei membri della Generazione Y. I più giovani hanno invece meno consapevolezza delle culture con cui stanno negoziando la propria identità in Rete.

2 risposte

  1. Sapevo che mi sarebbe interessato molto il tuo intervento…mannaggia!
    Hai visto come sei diventata brava nell’analisi? Mi sa che devo leggere il pezzo che avevi preparato per urbino….così sono certa che troverò tutto quello che serve per soddisfare la mia curiosità metodologica 🙂
    Un abbraccio

    ale
    PS: mi ha fatto veramente piacere rivederti!

  2. io invece una decina di minuti del tuo intervento sono riuscita a sentirmeli (scusa, ero in ritardissimo quella mattina) e naturalmente, visto che parlavate dei personaggi di Beverly Hills, mi son incuriosita assai… se avete poi qualcosa di pronto da far leggere, vedere, mi farebbe molto piacere darci un’occhiata!

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